
ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
Fanatico è colui che non può cambiare idea e non intende cambiare argomento (Winston Churchill). Il saggio dubita spesso e cambia idea. Lo stupido è ostinato, non ha dubbi, conosce tutto fuorché la sua ignoranza (Akhenaton). Non meno che saper, dubbiar m’aggrada (Dante Alighieri). Queste sono solo alcune frasi di uomini illustri in vari campi dello scibile, ma di esempi se ne potrebbero fare tanti altri.
Uomini come Mandela, che dall’azione violenta e bellicosa sono evoluti nella non violenza e persino nel perdono, insegnano che cambiare idea non solo fa parte di un processo evolutivo psicofisico necessario e quasi naturale, ma che la convivenza e il vivere in società si basano su proprio questa capacità/virtù. Si potrebbe dire che in un certo senso la coerenza, se usata come unico valore di riferimento, presuppone una condizione di morte. Lasciare passare, entrare, accogliere nuove idee consente di crescere, evolvere acquisire sapere, comprendere concetti e fenomeni, capire, in una parola: vivere. Colui che fa della coerenza il suo baluardo non vive, sta fermo, non si muove in nessuna direzione, è morto.
Questa piccola digressione filosofica ci serve per introdurre l’ennesima polemica di Marco Travaglio sulla pravda grillina. La vittima, come al solito, è Renzi, l’argomento le unioni civili. Il sedicente giornalista nonché direttore (purtroppo) evidenzia (assieme a molti altri, Bersani compreso) che Renzi nel 2007, allora presidente della provincia di Firenze, andò in piazza per partecipare al Family Day, manifestazione che si svolse in contrasto al disegno di legge sui cosiddetti DICO, sigla che significa “DIritti e doveri delle persone stabilmente COnviventi” (a firma Bindi / Pollastrini) promossa dall’allora governo Prodi.
Naturalmente Travaglio non dice che la suddetta legge non riguardava le unioni civili (i matrimoni), come quella odierna di cui si sta discutendo e che non contemplava la stepchild adoption (adozione figli, anche per coppie omosessuali, dei partner), ma prevedeva solo norme che si riferivano alla esclusivamente ai conviventi, in particolare in caso di morte del compagno, permessi di soggiorno, contratti di locazione, diritti di successione ecc. A beneficiare della legge però erano appunto solo i conviventi, a patto di non essere uniti in matrimonio, quindi non si trattava per nulla di unioni civili. Non a caso la legge fu molto contestata anche dalle associazioni per i diritti degli omosessuali.
Tornando a Renzi, bisogna ricordare che allora si aprì un forte dibattito che vedeva contrapposti, da un lato, Francesco Rutelli e i popolari capitanati da Giuseppe Fioroni dall’altra i radicali capitanati da Emma Bonino. Renzi allora non era del PD ma della Margherita e quindi la sua partecipazione al Family Day era in linea con lo schieramento politico di cui faceva parte.
Come detto, cambiare idea è sintomo di intelligenza, non farlo di stupidità, e su questo Travaglio dovrebbe riflettere parecchio. Possono sette anni essere sufficienti a far cambiare il pensiero o le convinzioni di una persona su una questione etica? Renzi nel 2013, in campagna elettorale in un assemblea del PD a Milano, scatenando un’ovazione, disse “è urgente introdurre la civil partnership, che è praticamente un matrimonio: altro che i Dico!”.
In questi sette anni, in merito alla questione unioni civili sono successe molte cose importanti che hanno potuto influire o comunque difficilmente ignorabili o sottovalutabili, farlo sarebbe stato da stolti:
– sentenza 2010 della corte costituzionale la quale afferma che in base all’articolo 2 della Costituzione va riconosciuto anche alle coppie omosessuali «il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone … il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri»
– 2013 il Consiglio nazionale del notariato permette la stipula dei cosiddetti “contratti di convivenza”: chi vuole può andare davanti al notaio e stabilire le regole della propria convivenza, soprattutto dal punto di vista patrimoniale.
– nel 2014 quando a Bologna, Roma e Milano i sindaci hanno tentato di iscrivere nei registri anche i matrimoni omosessuali celebrati all’estero. In una circolare il ministro dell’Interno Angelino Alfano chiede subito la cancellazione delle trascrizioni. Ma il sindaco di Roma Ignazio Marino sfida la circolare e trascrive i matrimoni. Interviene il prefetto di Roma che dispone l’annullamento. Stessa cosa accade a Bologna. Ma alcune coppie fanno ricorso al Tar del Lazio e vincono.
– Irlanda, terra di antiche radici cattoliche, diventa il primo paese al mondo a introdurre i matrimoni gay tramite un referendum. I voti favorevoli sono stati a livello nazionale il 62,1%, con punte di oltre il 70% nelle città come Dublino, mentre i ‘no’ si sono fermati al 37,9%.
– 2015 La Corte europea dei diritti umani (CEDU) ha condannato l’Italia per non prevedere alcuna forma di riconoscimento delle unioni fra persone dello stesso sesso: la sentenza diffusa martedì 21 luglio riguarda la violazione dei diritti di tre coppie omosessuali che avevano presentato ricorso dopo aver chiesto ai loro comuni di fare le pubblicazioni per potersi sposare ma si sono viste rifiutare la possibilità.
Ora, dopo questi fatti continuare a rimenare su posizioni reazionarie sarebbe da folli o come minimo da irresponsabili. Il fatto che Marco Travaglio invece che sottolineare il passo in avanti o l’evoluzione in positivo delle posizioni di Renzi preferisca utilizzare una prospettiva strumentale, basata su un (pre)giudizio di incoerenza, non è certo un bel modo di fare giornalismo, e certo non informa il cittadino meritevole di sapere. In questo caso l’incoerenza è stata giusta, benvenuta e ha portato a un buon risultato altrimenti non raggiungibile . La notizia è che la legge nonostante i pesi morti e i freni interni finalmente si farà, questa è la notizia (buona). Il resto sono chiacchiere, pregiudizi, assunzioni e presunzioni di un frustrato che utilizza la sua posizione privilegiata per screditare e delegittimare le presone per fini propagandistici e per un insano compiacimento che ancora fatichiamo a comprendere. Infine far passare la legge sulle unioni civili come un progetto di Renzi non corrisponde alla realtà e offende le tante persone che lavorano in merito da anni facendo battaglie campali per ottenere diritti che in altri paesi sono oramai scontati. E dal 1988 che si parla di queste cose ( è del 1988 la prima proposta di legge della parlamentare socialista Alma Agata Cappiello per il riconoscimento della convivenza) Perchè è così difficile per Travaglio scrivere un finalmente?
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